Le parti in comune di un condominio, spesso e volentieri, sono oggetto di un uso esclusivo: scopriamo quando questo è possibile, come funziona e tutte le altre caratteristiche che riguardano il condominio stesso.

Cosa si intende per parti in comune di un condominio

Quando si parla delle parti in comune di un condominio occorre fare riferimento a tutte quelle zone che possono essere utilizzate indistintamente da tutti i condomini, ovviamente in base ai millesimi della quota che mensilmente viene versata per il pagamento dello stesso.

Questo vuol dire che se un condomino ha una quota maggiore, infatti, questo avrà maggior diritto a usufruire della suddetta parte, proprio in base al tipo di quota che lo contraddistingue.

Esistono però dei casi nei quali le suddette parti possono essere oggetto di un utilizzo esclusivo.

L’uso esclusivo delle parti comuni in condominio

Quando si parla dell’uso esclusivo delle parti in condominio si fa riferimento a un atto che viene svolto da parte di un condomino che può appunto usufruire della suddetta parte senza alcuna limitazione.

Questo vuol dire che, per esempio, un giardino potrà essere utilizzato da parte dello stesso per il tempo che vuole e come meglio preferisce.

Si tratta quindi di una situazione particolare che, ovviamente, deve essere legittimata per evitare che possano nascere delle potenziali controversie che creano, di conseguenza, delle situazioni tutt’altro che ottimali tra i condomini.

Come funziona, nello specifico, questo concetto

L’uso esclusivo delle parti in comune di un condominio prevede che quel soggetto possa appunto sfruttare la suddetta tipologia di parte in comune a sua discrezione.

Generalmente, però, anche gli altri condomini ne hanno accesso: per esempio per un posteggio per auto occorre necessariamente prendere in considerazione come questa non possa essere sigillata o bloccata in alcun modo.

Ecco, quindi, che per quanto l’utilizzo possa essere legittimato, occorre sempre evitare che la stessa zona in comune possa essere in qualche modo alterata al punto tale da non poter consentire agli altri condomini di poterla sfruttare o comunque potervi accedere.

Chi stabilisce l’uso esclusivo delle parti in comune di un condominio

In questo caso occorre considerare come l’esclusività dell’utilizzo deve essere ben presente per quanto concerne l’atto d’acquisto.

Il condomino che acquista un appartamento, per poter appunto sfruttare a titolo esclusivo di una parte del condominio, deve avere nel contratto quella dicitura che gli permette effettivamente di compiere tale azione.

Allo stesso punto occorre prendere in considerazione anche un altro aspetto molto importante, ovvero l’amministratore potrà variare le diverse regole condominiali, permettendo a un condomino di poter appunto usufruire di tale tipologia di parte in comune.

Di conseguenza solamente in queste due situazioni sarà possibile avere l’occasione di sfruttare le parti in comune in modo esclusivo, dettaglio importante che occorre sempre prendere in considerazione.

In tutti gli altri casi, ovvero qualora non sia reso esplicito tale limite, i condomini hanno tutti diritto all’utilizzo delle parti in comune, ovviamente prendendo in considerazione i millesimi della quota.

Ecco, dunque, come funziona l’uso esclusivo e cosa comporta.