Il portiere del condominio è una figura fondamentale all’interno della vita di uno stabilimento dove abitano più persone.
Sostanzialmente, si tratta di un vero e proprio dipendente del condominio ed è assunto con contratto di lavoro: questo significa che lo stesso ha tutta una serie di doveri, ma anche tutti i diritti correlati al suo status di lavoratore subordinato.
Quello del portiere di condominio è un lavoro che si credeva sul viale del tramonto, ma ultimamene la professione sta tornando in auge secondo quanto confermato dai dati della Confedilizia e dall’Assoedilizia.
Di seguito, tutte le informazioni necessarie sulla figura del portiere di condominio: come viene nominato, quali sono i suoi compiti, i suoi diritti e i suoi obblighi.
Nomina del portiere di condominio
Il portiere di condominio è un professionista che viene scelto e assunto dall’amministratore di condominio dopo che l’assemblea dello stesso, dopo votazione, ha votato favorevolmente in base alle quote di maggioranza.
In tal senso, da un punto di vista giuridico la proposta e la nomina dell’amministratore di condominio è un atto straordinario al pari di un’innovazione.
L’assemblea deve votare a maggioranza assoluta relativamente all’utilità della figura del portiere di condominio e non rispetto alla sua persona.
Per questo, tocca poi all’amministratore trovare un portiere e assumerlo con regolare contratto, indicando se necessario un periodo di prova.
Il portiere di condominio, inoltre, non deve avere delle competenze particolari o delle conoscenze specifiche.
L’importante è che la persona assunta sia cordiale, adatta al lavoro da svolgere e che abbia le caratteristiche giuste in merito all’affidabilità, discrezione e riservatezza.
Il portiere di condominio, infatti, è pur sempre un dipendente dello stabile e per questo motivo deve essere in grado di relazionarsi bene con tutti, sia i condomini che gli eventuali visitatori.
I compiti del portiere
Le mansioni del portiere di condominio vengono stabilite volta in volta dal suo contratto. In tal senso, non esiste un tipo unico contrattuale previsto per legge, per questo motivo l’individuazione dei compiti è lasciata di volta in volta alla libera contrattazione del lavoratore e dell’amministratore di condominio.
In linea generale, comunque, il portiere si occupa di vigilare sullo stabilimento utilizzando strumenti di videosorveglianza oppure presidiando gli ingressi.
Inoltre, raccoglie e distribuisce la corrispondenza diversa dalle raccomandate, come i pacchi postali. Inoltre, fornisce assistenza e supervisione alle imprese nel caso in cui presso il condominio vengano eseguiti dei lavori.
Naturalmente, il portiere di condominio si occupa anche di eseguire l’apertura e la chiusura delle porte d’accesso secondo gli orari previsti comunicate dall’amministratore e fa rispettare il regolamento condominiale.
In ogni caso, il portiere è sottoposto in ogni momento alla direzione e alla supervisione dell’amministratore di condominio e deve rendere sempre conto a lui per ogni tipo di problema occorso nello stabilimento durante tutto il suo orario di lavoro.
Contratto del portiere di condominio: cosa prevede?
Il contratto del portiere di condominio è disciplinato in parte dalla legge e in parte dalla libera contrattazione fra egli stesso e l’amministratore.
Il contratto di lavoro del portiere di condominio, infatti, può prevedere anche altri compiti e obblighi, come ad esempio la potatura delle piante del giardino, oppure la manutenzione degli ascensori e degli impianti (naturalmente, questo solo se possiede i titoli necessari).
In alcuni casi, il portiere di condominio può anche ritirare la corrispondenza speciale, ma deve essere in possesso di apposita delega.
Il contratto del portiere di condominio è, solitamente, a tempo pieno con 48 ore settimanali. L’orario di lavoro va dalle 07.00 alle 20.00 durante il quale è obbligato a onorare il suo contratto recandosi fisicamente sul luogo di lavoro: in questo caso, però, è necessario che il portiere alloggi direttamente all’interno di uno stabile presente all’interno del condominio.
In caso contrario, le ore massime del portiere di condominio senza alloggio sono 42. Esiste anche la possibilità di part time fino a 30 ore settimanali.
Diritti e doveri del portiere di condominio
Vista la natura di lavoro dipendente, il portiere di condominio è sottoposto ad un regime legale che lo tutela particolarmente.
In ogni caso, infatti, il portiere di condominio matura le ferie e può godere dei giorni di festa, ore di riposo oppure permessi straordinari attestati e documentati.
Inoltre, il portiere di condomino non può mai essere obbligato a portare a termine compiti che non sono previsti dal suo contratto e può ottenere congedo matrimoniale, maternità e paternità. Anche il salario deve essere garantito in base al tabellare predisposto dai sindacati.
Fra i doveri del portiere di condominio, naturalmente, sono presenti quelli legati all’obbligo di svolgere i compiti previsti dal contratto con attenzione e dedizione, di mantenere riservatezza rispetto alla vita dei condomini e alla loro corrispondenza e rendersi sempre disponibile nei confronti dell’amministratore di condominio. Inoltre, il portiere è soggetto anche all’istituto della reperibilità: per 12 ore alla settimana, infatti, questo deve dare la sua completa disponibilità anche fuori dall’orario di lavoro in caso di necessità urgenti che richiedono il suo intervento.