Con l’aumento dei lavori di ristrutturazione derivato dalle recenti agevolazioni fiscali i dubbi sulle leggi che regolano la vita comune diventano ancora più pressanti.

Cosa è accettabile in un condominio? Cosa è possibile regolare tramite, per l’appunto, il regolamento condominiale? Potrebbe il regolamento condominiale stesso, con un estremo, vietare rumori molesti a tutti gli orari, oppure al contrario concederli sempre? E le regole vanno rispettate solo dai privati che fanno del ‘’fai da te’’ in casa propria o anche dalle imprese? E, nel secondo caso, solo dalle imprese che si occupano di ristrutturare gli appartamenti singoli, o anche per chi lavora per il bene comune?

Dubbi legittimi. In particolare, riguardo al rumore, motivo di tante liti condominiali, possono esserci dei tentennamenti su quanto è legale o meno.

L’impresa deve rispettare le regole per evitare i rumori in determinati orari?

La risposta, in breve, è sì. L’impresa, esattamente come il singolo cittadino, è tenuta a rispettare gli orari di lavoro che, nei condomini, sono di solito dalle 8 alle 13 e dalle 16 alle 20.

Occorre prestare attenzione perché nei condomini con più di 10 appartamenti il regolamento condominiale può indicare orari differenti: come, per esempio, il divieto di fare rumore la mattina di sabato e domenica.

Gli orari possono anche cambiare a seconda delle stagioni: può essere consentito più rumore in estate che in inverno.

Qualsiasi impresa con una minima competenza chiederà all’amministratore di condominio o al proprio contraente una copia del regolamento stesso e farà in modo di mantenersi negli orari prescritti.

In caso di condomini con meno di 10 appartamenti è in vigore invece il regolamento comunale. La maggioranza dei comuni impone il silenzio dalle 22 alle 7 e dalle 14 alle 16, ma anche in questo caso una impresa competente farà in modo di studiarsi il regolamento comunale in vigore nella zona dove va a lavorare.

L’impresa può lavorare in altri orari rispetto a quelli indicati?

La risposta è nuovamente sì. Ma per farlo ha necessità di una deroga alla legge e ai regolamenti che abbiamo visto in precedenza.

Ci sono in realtà due tipologie di deroghe, che potremmo definire ufficiosa e ufficiale:

  • la deroga ufficiosa si può ottenere tramite una richiesta all’amministratore di condominio che, interpellando i condomini, può o meno concederla. Se i condomini sono tutti d’accordo a privarsi di un giorno di riposo per terminare lavori urgenti (si pensi per esempio a una riparazione del tetto quando si prevedono ulteriori rovesci) non vi è motivo per cui l’impresa non dovrebbe proseguire negli orari di norma off-limits;
  • di solito possibile avere una deroga ufficiale tramite una richiesta al comune. La domanda prevede che venga specificato perché è necessario lavorare in quegli orari tramite relazione firmata da un tecnico abilitato che attesti “i motivi eccezionali, contingenti e documentabili” per la deroga. La modulistica precisa cambia da comune a comune, così come i tempi. Quando si ha ottenuto una deroga comunale tuttavia l’impresa ha diritto, all’interno del perimetro richiesto e approvato, a lavorare oltre gli orari indicati.