Chi vive in condominio deve sottostare a parecchi oneri e adempimenti di diverso tipo. Il conguaglio condominiale è uno di questi e al suo interno confluiscono diverse somme e spese da affrontare che, in sostanza, sono relative al funzionamento dell’intero stabilimento.
Di seguito sono presenti tutti le indicazioni relative in merito al conguaglio condominiale, con specifica attenzione al momento in cui questo si rende necessario e al modo in cui vengono precisamente ripartite le spese da affrontare.
Cos’è il conguaglio condominiale e in cosa consiste
In sostanza, il conguaglio condominiale è una cifra calcolata sulla differenza di tutte le somme che sono state anticipate dai condomini e da quelle effettivamente spese per la gestione del condominio nella sua interezza, naturalmente solamente per le parti comuni dell’intero stabile.
Per questo motivo, il conguaglio condominiale può essere attivo o passivo. Naturalmente, si considera attivo quando il denaro versato per il mantenimento dell’edificio è maggiore della somma effettivamente spesa per mantenerlo in funzione.
Il conguaglio condominiale, invece, è passivo se i soldi versati sono inferiori a quelli necessari, rendendo di fatto necessario versarne altri. Nel primo caso, il condominio è detto a credito, nel secondo caso invece il condominio è a debito.
La redazione del conguaglio condominiale è un compito esclusivo dell’amministratore di condominio, il quale si occupa ogni anno di fare una stima teorica delle spese che l’immobile necessita per essere mantenuto in ottime condizioni.
Questo documento viene mostrato all’assemblea dei soci. Alla fine dell’anno, le cifre stimate in questo preventivo diventano concrete: in base alle risultanze, appunto, avviene il conguaglio condominiale su quanto è stato versato dai condomini e quanto è stato effettivamente speso per la manutenzione generale dell’immobile in modo da farlo funzionare efficacemente.
Se il conguaglio condominiale è a debito, allora tutti i condomini, senza eccezione alcuna, dovranno versare le cifre rimaste scoperte, ripartite secondo le disposizioni di legge sull’argomento.
Nel caso in cui il conguaglio sia a credito, invece, spetta all’amministrazione condominiale la scelta se ripartire a tutti gli aventi diritto le cifre eccedenti, ovvero portarle in compensazione scalandole dalle cifre future.
Quando è necessario il conguaglio condominiale e come si ripartisce
Come accennato, il compito di stimare e redigere il conguaglio condominiale spetta all’amministratore del condominio. La procedura si articola in tre punti.
Innanzitutto, l’amministratore è chiamato a redigere un bilancio preventivo al cui interno vengono inserite le spese presunte da sostenere nell’anno di riferimento; in seguito, c’è il bilancio consuntivo del condominio, molto più dettagliato: qui vengono riportare le riparazioni tra tutti i proprietari in relazione alle unità abitative, naturalmente tenendo conto delle rispettive quote.
Infine, c’è il riparto millesimale, basato sulle tabelle ma in forma consuntive.
Se, nella redazione degli atti succitati, l’amministratore di condominio ritiene di dover integrare altri documenti per stimare le somme esatte delle entrate e delle uscite, allora deve farlo.
Non c’è una data limite per l’effettuazione del conguaglio condominiale. In linea generale, le spese possono essere programmate ed effettuate con riferimento all’anno solare, ovvero nel periodo che va dal primo gennaio fino all’ultimo giorno di dicembre.
In caso di particolari necessità o esigenze, comunque, l’amministratore può anche scegliere di optare per un intero anno, senza necessità che questo concluda con l’inizio o la fine di quello solare.
Quale che sia la scelta, naturalmente il bilancio delle spese condominiali deve essere obbligatoriamente accettato dall’assemblea dei soci, convocata secondo le regole sul quorum deliberativo e sulla presenza.
Quali condomini devono pagare il conguaglio e quale spese sono contenute al suo interno?
All’interno del bilancio condominiale risultano diverse voci: questi possono variare da caso a caso a seconda dell’entità dell’immobile.
Solitamente, però, le voci più rilevanti che non mancano mai sono quelle relative alle spese dell’acqua, quelle sul riscaldamento, gli interventi per ogni tipo di servizio comune e infine le spese di manutenzione per scale e ascensori (su questo aspetto, in particolare, viene posta molta attenzione per gli inquilini che vivono al primo piano e ne fanno un utilizzo ridotto).
Le spese del conguaglio condominiale spettano sempre al proprietario dell’immobile, ad eccezione che questo sia stato dato in affitto ad un terzo, che corrisponde ad un canone: solitamente in questo caso le spese del conguaglio sono a carico dell’inquilino, perché all’interno del contratto sono previste le spese per tutti gli onori accessori: questo anche nel caso in cui l’affittuario sia in scadenza, oppure non abbia versato le cifre richieste nel passato e il contratto sia già scaduto.
La particolare delicatezza della redazione del conguaglio condominiale necessita che ad occuparsi della sua relazione sia un soggetto competente: per questo motivo è fondamentale rivolgersi ad un amministratore di condominio.