Sono sempre di più gli amministratori condominiali che, laddove gli spazi lo consentano, decidono di realizzare una piscina condominiale sia per aumentare il valore di mercato delle proprietà, sia per lo stesso diletto dei condomini.
Alloggiare in un complesso residenziale caratterizzato dalla presenza di una piscina condominiale consente di godere del lusso di una piscina “privata” nel totale comfort della propria residenza, con la possibilità di dividere equamente le spese per la manutenzione con gli altri condomini.
Nel caso in cui un condominio non disponga già di una piscina, ma i condomini desiderano installarne una, la decisione deve essere necessariamente approvata in assemblea condominiale tramite la maggioranza dei partecipanti e da almeno i 2/3 del valore dell’edificio.
Successivamente sarà necessario procurarsi i permessi e le autorizzazioni edilizie facendo richiesta agli organi comunali competenti.
È pacifico come questa sia una decisione che presuppone tutta una serie di responsabilità sia amministrative sia legali che vanno valutate e rispettate attentamente.
L’installazione di una piscina condominiale richiede infatti la conformità a numerose norme per garantire da un lato la sicurezza dei condomini e dall’altro per tutelare la figura dell’amministratore.
Trattandosi infatti di un elemento condiviso, è inevitabile come si debbano rispettare alcune regole sull’utilizzo, sulla sicurezza e sulla manutenzione. Vediamo dunque a chi spetta la responsabilità della gestione e quali sono le regole da rispettare.
Su chi ricade la responsabilità di una piscina condominiale?
Diciamolo subito, il compito di sovrintendere e regolamentare l’uso e la gestione di una piscina condominiale è dell’amministratore al quale si richiede la conoscenza di regole e norme specifiche.
All’amministratore spetta il compito di assicurare che la struttura sia totalmente conforme alle normative per quanto riguarda la progettazione e la realizzazione, nonché il rispetto delle regole igienico sanitarie e di sicurezza.
Nel caso in cui l’amministratore sia assente, la titolarità delle responsabilità ricade sui condomini proprietari stessi.
Quali sono i compiti dell’amministratore designato quale responsabile di una piscina condominiale?
- La pianificazione di un controllo ordinario dell’impianto adottando relative misure di sicurezza
- La designazione e nomina di una persona addetta alla gestione quotidiana della piscina e all’assistenza bagnanti
- Assicurare il corretto funzionamento e soprattutto il rispetto dei requisiti e delle normative igienico ambientali
- Provvedere alle spese di gestione e alla relativa ripartizione tra i condomini in base ai millesimi
- Stipulare un’assicurazione che garantisca sicurezza e tranquillità legali
Tra le misure da mettere in atto per garantire ad esempio la sicurezza, si annoverano recinzioni, l’installazione di coperture che oltre a proteggere la qualità dell’acqua possono essere utili per prolungare l’utilizzo durante le mezze stagioni. Un discorso a parte merita lo standard igienico.
È importante che l’amministratore provveda a una continua e ciclica depurazione delle acque e che vigili sul sovraffollamento stabilendo degli orari scaglionati oppure un numero chiuso.
Le normative sulla sicurezza nell’utilizzo della piscina condominiale
Purtroppo non esistono delle direttive specifiche emanate dalla Pubblica Amministrazione che regolamentino manutenzione e uso, dunque la redazione di un regolamento interno evita sostanzialmente diatribe e confusioni all’interno di un condominio.
Diventa dunque essenziale redigere un piano con disposizioni che regolamentano l’uso, l’orario, il numero di persone, lasciando comunque la pari opportunità di godimento della piscina a tutti i condomini e agli eventuali ospiti.
Invece l’obbligo di assumere un servizio di assistenza bagnanti è previsto in base alla normativa in tutti quegli impianti che abbiano una profondità superiore a 1,40 metri e un volume totale di acqua superiore a 300 metri cubi. A questo va aggiunto l’obbligo di dotare l’impianto di dispositivi quali kit di salvataggio, kit di base per il soccorso medico e dispositivi salvagente.
Da non dimenticare la relativa segnaletica con divieti di correre, di tuffarsi, e di fare schiamazzi durante le ore di riposo.
L’igiene e la manutenzione
Parlavamo dell’igiene. Per quanto riguarda l’igiene e la qualità delle acque, la piscina condominiale è assoggettata alle stesse normative che regolamentano gli standard di una piscina pubblica.
È essenziale ad esempio garantire e mantenere il giusto livello di cloro nell’acqua ed effettuare pulizie regolari. I condomini che usufruiranno della piscina devono essere incoraggiati a farsi una doccia prima di entrare in acqua, e possibilmente anche a indossare una cuffia. Anche queste ultime disposizioni devono essere segnalate con apposita segnaletica chiara e visibile all’interno dell’impianto.
Rimandiamo alla consultazione delle normative ufficiali UNI 10637:2006 basate sull’Accordo Stato Regioni e alla norma nazionale del 1997 riguardante i “Requisiti degli impianti di circolazione, trattamento, disinfezione e qualità delle acque di piscina”.