La raccolta differenziata in condominio è una questione delicata che va gestita nel pieno rispetto delle normative comunali per non incorrere in sanzioni.
Vediamo quali sono le ammende, in quali situazioni sono previste e cosa può fare l’amministratore di condominio.
La gestione della raccolta differenziata in condominio
La gestione della raccolta differenziata in condominio è una materia abbastanza complessa, contrariamente a quanto si possa pensare. L’amministratore ha il compito di far rispettare le regole adottate in assemblea e garantire il decoro dell’edificio, come stabilito dalle normative a livello comunale e nazionale.
Nel caso della raccolta differenziata, tuttavia, non spetta all’amministratore il compito di controllare che ogni inquilino segua perfettamente la raccolta differenziata.
Al massimo, può realizzare delle infografiche nelle quali spiega, passo dopo passo, come eseguire la raccolta per evitare sanzioni che, purtroppo, possono anche essere piuttosto significative dal punto di vista economico. In queste infografiche può richiamare il regolamento comunale.
A conferma di ciò, la sentenza numero 4.561 della Corte di Cassazione ha stabilito che eventuali errori nella raccolta differenziata sono ascrivibili al condominio stesso e non all’amministratore fatta salva la situazione in cui si possa dimostrare una sua responsabilità diretta.
Le sanzioni previste per una raccolta differenziata fatta male
La materia è complessa perché non c’è soltanto da fare attenzione alla corretta gestione dei rifiuti da inserire negli appositi contenitori ma anche tanti altri aspetti.
In particolare, ci sono delle normative che riguardano l’obbligo degli utenti nell’amministrare, custodire e utilizzare correttamente i contenitori che sono stati assegnati al condominio per la raccolta differenziata. Questo potrebbe apparire come un problema secondario ma in realtà diventa cruciale quando il condominio non ha spazio sufficiente per i contenitori dei rifiuti.
Ponendo il focus sul posizionamento dei contenitori dei rifiuti, c’è da sottolineare che quando non si rispettano le disposizioni comunali si è passibili di sanzione.
Le norme stabiliscono che i contenitori devono essere conservati all’interno della proprietà condominiale e posizionati in strada solo nei giorni e negli orari previsti per la raccolta. Qualora ciò non venga rispettato, il condominio può essere sanzionato.
Qualora questo non dovesse essere rispettato il condominio può essere sanzionato.
L’amministratore deve, in assemblea, affrontare questo argomento in maniera tale che si decida sul posizionamento dei contenitori e le modalità con cui poi presentarli in strada. La materia è delicata perché, soprattutto quando fa molto caldo, i contenitori possono emanare un cattivo odore certamente non gradevole per quanti vivono nelle prossimità.
Per questo motivo, molto spesso, viene definito un regolamento che fissa anche le distanze da rispettare tra i bidoni e le varie finestre e portoni.
Quando la sanzione può essere emanata dal comune
Dal punto di vista giuridico è complesso stabilire le responsabilità quando le regole non vengono rispettate circa gli orari in cui posizionare i rifiuti in strada e il posizionamento corretto dei contenitori.
Partendo dalla considerazione che il condominio non ha l’obbligo di vigilare sul corretto utilizzo dei bidoni e neppure sul contenuto inserito al loro interno, è prevista la sanzione amministrativa soltanto se si riesce a stabilire l’effettivo trasgressore.
Per effettivo trasgressore si definisce la persona che compie irregolarità posizionando i bidoni in un arco temporale non in linea con le regole e magari in una zona non ottimale.
Come stabilito dall’articolo 3 della legge 689 del 1981, l’identificazione del trasgressore può avvenire solo nel pieno rispetto del principio della responsabilità diretta e non solidale. Quindi, la sanzione amministrativa può essere applicata solo quando il trasgressore viene sorpreso in flagrante, il che significa che ogni condomino è responsabile delle proprie azioni.
In definitiva, la sanzione amministrativa non può essere emanata al condominio in quanto non si tratta di una personalità giuridica e neppure all’amministratore in quanto non ha il compito di vigilare sulle modalità con cui i vari condomini gestiscono la raccolta differenziata.
Infine, l’entità della sanzione amministrativa varia in funzione di quanto previsto dal comune territorialmente competente.